
Muffa e gravidanza: rischi e conseguenze
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Cosa succede se si mangia muffa per errore in gravidanza o se la si respira?
Presenti problemi di muffa e umidità di risalita nella tua abitazione e ti trovi in dolce attesa?
Sappi che quando vengono a contatto con una gestante di solito le muffe non determinano alcuna conseguenza, poiché il sistema immunitario le riconosce come corpi estranei e le elimina mediante una reazione anticorpale.
Se la donna gravida invece è immunodepressa, tale reattività è inibita e quindi le spore possono determinare l’insorgenza di disturbi particolarmente gravi quando la loro concentrazione risulta molto elevata.
Quali sono le conseguenze del contatto con le muffe per una gestante?
Grazie alla loro incredibile resistenza, le spore si mantengono in vita anche in condizioni molto sfavorevoli, rimanendo quiescenti per lunghi periodi, per poi riattivarsi quando i fattori predisponenti diventano favorevoli.
Di solito la loro moltiplicazione viene facilitata da temperature medio-alte, dallo scarso ricambio d’aria e da tassi di umidità superiori al 60% (comunissimi per esempio nella stanza da bagno, luogo ideale per la proliferazione della muffa).
Dopo essersi depositate su un substrato che presenta un adeguato tasso di umidità e una temperatura ottimale, le spore germinano, aumentando di numero con grande facilità. Ognuna di esse produce centinaia di milioni di nuove cellule entro pochi giorni.
Le manifestazioni visibili che derivano dalla proliferazione delle spore sono le ife (puntini di piccole dimensioni) oppure i miceli (macchie spugnose di dimensioni maggiori).
Nonostante appaiano come formazioni superficiali, le muffe tendono a insediarsi anche in profondità, intaccando la struttura del substrato e provocando effetti dannosi.
Di solito la muffa in casa causa danni alla salute quando si localizza in zone poco ventilate, molto umide e buie.
Quali sono i danni alla salute provocati dalla muffa in gravidanza?
Il contatto con le muffe può avvenire per inalazione, contatto o ingestione.
Nel primo caso, le spore presenti nell’aria vengono introdotte attraverso l’inspirazione; dopo aver attraversato le vie aeree superiori, esse possono colonizzare i bronchi e i polmoni, causando sintomi tipici.
Se soffri di rinite, laringite, tosse stizzosa, tracheite, bronchite o polmonite che non regrediscono in seguito alle terapie antibiotiche o antinfiammatorie, potresti essere stata contaminata dalle muffe, che devono essere curate con farmaci antimicotici.
Il contatto con superfici colonizzate da muffe provoca manifestazioni allergiche alla muffa come eritema, insorgenza di papule ripiene di liquido sieroso, disturbi pruriginosi e arrossamento della cute.
Qualora tu sia affetta da una di queste manifestazioni che non regrediscono in seguito all’assunzione di farmaci per uso topico, puoi essere entrata in contatto con qualche muffa, e quindi dovrai probabilmente sottoporti ad una terapia antifungina.
L’ingestione di muffe è una modalità abbastanza evidente in quanto si realizza tutte le volte in cui mangi alimenti ammuffiti.
Nonostante vi siano cibi molto appetitosi come il gorgonzola e altri formaggi fermentati che contengono muffe commestibili, ricorda che qualsiasi alimento che presenta anche piccole aree ammuffite deve essere eliminato dalla tua dieta se sei in gravidanza.
Puoi leggere dettagliatamente il perché qui: “Mangiare muffa per errore: ecco le conseguenze“.
Come interferisce la muffa sulla gravidanza?
Durante il periodo gestazionale, la donna si trova in uno stato di particolare vulnerabilità, sia per la sua salute che per quella del feto.
Pertanto un eventuale contatto con le muffe può rivelarsi estremamente pericoloso.
Quando vengono inalate, le spore delle muffe possono provocare i classici disturbi all’apparato respiratorio, con l’aggravante di influenzare negativamente l’ossigenazione del sangue fetale.
Se sviluppi un’infiammazione delle vie aeree superiori con compromissione della quantità di ossigeno inspirato, potresti diminuire la percentuale di ossigeno che arriva al bambino per via ematica.
Questa situazione si verifica soltanto se insorgono reazioni allergiche di una certa importanza.
Pertanto non preoccuparti se la sintomatologia rimane confinata a un semplice raffreddore con eventuale lacrimazione oculare, episodi di tosse o raucedine.
Se al contrario ti accorgi di essere affetta da difficoltà respiratoria con una diminuzione del volume di aria inspirato, sarebbe consigliabile che ti rivolgessi al medico per stabilire un corretto schema terapeutico.
Infatti, se la cura viene effettuata tempestivamente, di solito non subentra alcuna conseguenza per l’embrione.
Durante i tre trimestri di gestazione e soprattutto nel primo devi porre grande attenzione al contatto con le muffe, poiché le micotossine presenti nelle spore potrebbero provocare una reazione allergica a livello dell’apparato tegumentario.
In tale situazione la pelle reagisce con manifestazioni allergiche, che implicano la produzione di istamina, una sostanza in grado di attraversare la barriera placentare, causando conseguenze sul feto.
Questo tipo di contatto è facilmente eliminabile, a condizione di porre estrema cautela nel maneggiare oggetti recanti muffe, oppure nel soggiornare in ambienti le cui pareti siano colonizzate da questi microrganismi.
La letteratura scientifica riporta il caso di una gestante al settimo mese di gravidanza che stava progressivamente intossicandosi in quanto costretta a vivere in un’abitazione molto umida, le cui pareti erano quasi completamente ricoperte da muffa.
La muffa introdotta per ingestione durante la gravidanza è molto pericolosa, quindi evita accuratamente di mangiare alimenti contaminati dalla muffa, anche dopo avere asportato le parti ammuffite, poiché le spore potrebbero essersi distribuite ovunque.
Sarebbe consigliabile inoltre non mangiare neppure alimenti con muffe commestibili, come formaggi erborinati o particolarmente stagionati.
Le conseguenze dell’ingestione di muffe sono a carico dell’apparato gastrointestinale, e comprendono nausea, vomito, dolore allo stomaco e pirosi gastrica.
Tutti questi sintomi non sono assolutamente compatibili con la gestazione.
Come eliminare definitivamente muffa e umidità dalla tua abitazione
Per evitare i danni alla salute provocati dalla muffa in casa, è necessario prevenire la sua formazione o, qualora essa sia già presente, eliminarla.
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Qualora fosse presente questo fenomeno sarà necessario eliminarlo dalla radice: ciò è possibile eliminando il fenomeno della risalita dell’acqua dal terreno ai muri dell’edificio.
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