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Mangiare muffa per errore: ecco le conseguenze

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Hai mangiato muffa per errore, magari su un pezzo di pane o uno yogurt mal conservati? Scopri quali sono le conseguenze e cosa fare se si mangia muffa.


L’umidità di risalita è una bella gatta da pelare, si sa, ma cosa succede se la muffa anziché sulle pareti della casa si forma sul cibo?

E cosa succede se questo cibo viene poi ingerito?

Oggi parleremo delle conseguenze del mangiare muffa per errore. Scoprirai inoltre cosa fare se si mangia muffa.

Ma partiamo dal principio…

Cosa sono le muffe?

Le muffe sono strutture biologiche il cui ciclo vitale predilige un habitat caldo e umido, dove le loro spore sono in grado di germinare producendo le tipiche ife che costituiscono il corpo vegetativo.

Quando si verificano determinate condizioni ambientali, le muffe tendono a proliferare velocemente, assumendo l’aspetto di veri e propri agenti infestanti.

Il substrato su cui si sviluppano con maggiore facilità sono gli alimenti, soprattutto durante la stagione calda quando le temperature sono elevate.

Un’altra condizione predisponente alla loro crescita è la mancanza d’aria poiché le muffe tendono a svilupparsi in anossia (mancanza di ossigeno).

Le muffe sono considerate forme viventi intermedie tra quelle animali (di cui possiedono alcuni caratteri a livello delle struttura interna della cellula) e vegetali (come la parete cellulare).

Sono diverse migliaia le specie di muffa attualmente conosciute, la maggior parte delle quali possono provocare reazioni allergiche, tossiche o addirittura patogene per l’uomo.

Leggi anche “Allergia alla muffa: come si manifesta e in che modo prevenirla“!

Mangiato muffa per sbaglio? Ecco cosa succede.

Mangiare per sbaglio pane ammuffito, frutta, yogurt o altro può capitare a tutti. Basta una semplice distrazione e il gioco è fatto.

Purtroppo però mangiare muffa ha, solitamente, conseguenze estremamente negative per l’organismo umano poiché il suo metabolismo non ne prevede la digestione né l’eliminazione.

Le reazioni da esse innescate possono essere di tre tipi:

  • tossiche;
  • allergiche;
  • patogene.

Nel primo caso le sostanze prodotte dalle muffe innescano la liberazione di molecole che l’organismo riconosce come “estranee” e che quindi provocano processi reattivi di varia intensità.

Il corpo subisce quindi un processo di intossicazione alla muffa, le cui conseguenze diventano sempre più gravi man mano che aumenta la dose accumulata.

Nel secondo caso le muffe stimolano alcune cellule a sintetizzare istamina, una molecola allergizzante responsabile di numerosi disturbi organici, come i seguenti:

  • arrossamenti cutanei,
  • forme eritematose,
  • insorgenza di prurito,
  • gonfiore diffuso,
  • collasso cardio-circolatorio.

Nel terzo caso le conseguenze di mangiare muffa provocano patologie che, se non vengono curate adeguatamente, possono degenerare, cronicizzandosi.

Non è detto che il tuo corpo inneschi queste reazioni date dall’ingerimento della muffa, ma è possibile.

Quali sono le conseguenze del contatto con muffe patogene?

Le muffe patogene sono normalmente innocue e poco infettanti, diventando pericolose unicamente se il tuo sistema immunitario è poco efficace.

Questo accade durante periodi di convalescenza prolungata oppure se assumi farmaci come i corticosteroidi oppure gli immunosoppressori.

In questi casi l’ingestione di muffe può essere la causa dell’insorgenza della candidosi, una malattia provocata da un micete unicellulare (Candida albicans), che si localizza sulle mucose della bocca (mughetto) o dell’apparato genitale e in alcuni casi dell’intestino.

Anche se soffri di diabete oppure se hai assunto per lungo tempo una terapia antibiotica, potresti sviluppare questo tipo di patologia.

Allergia alla muffa: quali sono i sintomi di una reazione allergica?

Se presenti una particolare ipersensibilità alle muffe, venendo a contatto con esse puoi mostrare reazioni come congestione nasale, irritazione agli occhi, rinite allergica o asma allergica.

Tutte queste manifestazioni del tratto respiratorio relative alle prime vie aeree, possono essere causate non soltanto dall’inalazione ma anche dall’ingestione delle muffe.

Pertanto tutte le volte in cui ti accorgi di avere uno di questi sintomi collegati al contatto con alimenti contaminati, puoi avere sviluppato un’allergia alle muffe.

Le conseguenze causate dell’ingestione di muffe tossiche.

Le malattie prodotte dalle muffe patogene (micosi) appartengono alla categoria delle infezioni, e sono spesso di tipo infettivo.

Le conseguenze patologiche che tali organismi possono provocare sul tuo organismo dipendono principalmente da due fattori: il tuo stato generale di salute, e il tipo di sviluppo e di crescita della muffa stessa.

Mangiare muffa per errore ha conseguenze che dipendono dall’ingestione di micotossine (tossine dei funghi).

La produzione di tali micotossine è strettamente collegata alla presenza di umidità, a uno specifico pH ambientale e alla temperatura.

Ricorda che la loro capacità tossica dipende dalla quantità di spore contenute nella muffa: infatti una micotossina può risultare letale se presente a grandi dosi, mentre la stessa non determina effetti dannosi se presente in piccole quantità.

Le micotossine ingerite con gli alimenti di solito hanno effetti pericolosi sul fegato (epatotossine), sul sistema nervoso (neurotossine) o anche sull’apparato renale (nefrotossine).

In alcuni casi, esse possono alterare le cellule appartenenti al sistema immunitario (immunotossine), andando a compromettere tutte le reazioni di difesa dell’organismo.

Mangiare un po’ di muffa è davvero così dannoso?

Se hai ingerito accidentalmente una piccola quantità di muffa non preoccuparti, in quanto nella maggior parte dei casi non avrai conseguenze.

Sarebbe buona regola comunque eliminare le parti muffite, sia dagli alimenti umidi come salse, frutta o cibi con elevate percentuali di acqua, che da prodotti più compatti, come formaggi stagionati, insaccati o ortaggi solidi.

Le conseguenze del mangiare muffa diventano pericolose quando l’ingestione viene ripetuta nel tempo e soprattutto quando vengono introdotti generi appartenenti ad Aspergillus, Penicillum o Fusarium.

In questi casi le conseguenze cliniche indotte dall’ingestione delle muffe possono coinvolgere l’apparato gastrointestinale, con manifestazioni di vomito e diarrea, il sistema respiratorio, con rinite allergica e congestione di naso e occhi, o anche l’apparato renale, soprattutto se soffri di calcolosi.

Comunque sia, rivolgiti subito al tuo medico di famiglia affinché ti prescriva opportuni esami.

Ma come riconoscere le varie tipologie di muffa? Leggi il prossimo paragrafo!

I principali tipi di muffa da alimenti

Puoi riconoscere i vari tipi di muffe da alimenti analizzando alcune caratteristiche ben visibili, tra cui il colore. Ecco di seguito le principali varietà di muffa che può contaminare i cibi:

  • Aspergillus: è una muffa che attacca soprattutto i salumi, il pesce, i cereali e la frutta secca, producendo un micelio che assume tonalità cromatiche differenti in base alla concentrazione di spore;

 mangiato muffa per sbaglio

  • Monidia fructigena, che si localizza principalmente sul pane e sulla frutta e provoca un ammuffimento di colore arancione;
  • Penicillum: isolato su formaggi, riso, farine, frutta e verdura (in particolare agrumi) e alimenti secchi, produce muffa grigio-bluastra;
  • Fusarium, i cui miceli si localizzano su alimenti ricchi di zuccheri, come frutta e legumi, produce muffe rosa, rosse o violette;
  • Brotrytis cinerea: attacca frutta e verdura, in particolare pomodori, cipolla e aglio, mele, uva, pere e fragole, e produce un micelio biancastro;
  • Clabosporium herbarium: si localizza tendenzialmente sugli alimenti conservati in frigorifero ed ha un aspetto verdastro.

Come evitare la proliferazione della muffa negli alimenti

Devi sapere che di solito la muffa si sviluppa a temperature comprese tra 15 e 30°C, anche se potresti trovarla in prodotti conservati in frigorifero.

Non sono gli alimenti in sé a produrre la muffa, ma è quest’ultima che, attraverso le sue microscopiche spore, è in grado di adagiarsi sui cibi se trova condizioni favorevoli al suo sviluppo.

Una volta che il substrato è stato colonizzato dalle spore, queste germinando producono cellule filamentose chiamate ife, che contribuiscono a determinare l’aspetto tipicamente polveroso e visibile ad occhio nudo che caratterizza i cibi ammuffiti.

Oltre alla temperatura ci sono altri due fattori che facilitano lo sviluppo delle muffe, e sono il tasso di umidità, che deve essere superiore al 65%, e il pH, che di solito è compreso tra 4 e 8.

Tieni presente che la presenza di muffa su un alimento non sempre è indicativo di un cibo scaduto, ma semplicemente del fatto che sussiste un habitat ideale per la sua proliferazione.

Poiché la muffa ingerita accidentalmente dipende dalla sua presenza in ambienti domestici e dal tasso di umidità, sappi che dovrai eliminare il problema alla radice.

L’unico metodo definitivo per eliminare l’umidità di risalita dalla tua abitazione è l’inversione della polarità, che consente all’acqua presente nei muri di ridiscendere nel suolo e impedisce la sua risalita.

Non aspettare oltre! Richiedi una perizia per l’umidità della tua casa e dire addio alla muffa.

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