
Come togliere la muffa dalla lavatrice
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In che modo è possibile togliere la muffa dalla gomma della lavatrice?
Le muffe sono organismi pluricellulari infestanti appartenenti al gruppo dei miceti che, per vivere, devono trarre le sostanze nutritive dal substrato su cui sono localizzate.
Nascono in condizioni favorevoli, per esempio case in cui si riscontra umidità di risalita, ed attaccano di tutto: dagli alimenti agli utensili, dai mobili ai tessuti, dalla carta da parati agli elettrodomestici.
In particolare attaccano gli elettrodomestici che funzionano con acqua oppure vapore, tra cui soprattutto frigoriferi, lavastoviglie, lavatrici e asciugatrici.
In queste condizioni la loro presenza è molto nociva poiché può determinare dannose contaminazioni.
Perché la muffa si forma in lavatrice?
Le muffe crescono con elevata velocità, soprattutto nelle lavatrici, in quanto sono presenti alcuni fattori predisponenti:
- temperatura: l’influenza termica, condizionata dall’estrema resistenza delle spore che possono sopravvivere in condizioni estreme, favorisce il loro sviluppo in ambienti caldi, come il cestello, il filtro e le guarnizioni in gomma;
- umidità: deve superare il 60% per consentire la germinazione delle spore. Tale condizione viene favorita dal ristagno di piccole quantità di liquido che spesso rimangono localizzate nelle anse delle strutture di plastica;
- luce: le muffe prediligono ambienti scarsamente illuminati e pertanto proliferano in zone buie, come appunto vari anfratti della lavatrice;
- mancanza di ventilazione: l’aria stagnante e la mancanza di ricambio, condizioni riscontrabili all’interno del cestello soprattutto se lo sportello viene mantenuto chiuso, contribuiscono alla moltiplicazione delle muffe.
Insomma, una situazione poco piacevole sia per il bucato pulito che risulta maleodorante sia per l’allergia alla muffa di cui soffrono molte persone, la quale potrebbe peggiorare in questi casi.
Quali sono i problemi delle muffe nella lavatrice?
La lavatrice è forse l’elettrodomestico maggiormente interessato dal problema delle muffe. Queste possono localizzarsi in quasi tutte le sue parti, soprattutto se è rimasta inutilizzata per un certo periodo di tempo.
Il cestello, nonostante sia realizzato in acciaio inossidabile, una lega che garantisce ottime prestazioni funzionali, è dotato di numerose aperture (fori rotondi) che spesso sono circondati da un anello ripiegato su se stesso.
È proprio nel punto d’inserimento dell’anello che si possono creare delle zone in grado di trattenere l’umidità, che tende così a ristagnare.
La parte per eccellenza più colpita dall’ammuffimento rimane comunque quella delle guarnizioni. Si tratta di strutture in gomma fornite di anse interne non facilmente raggiungibili, che offrono la massima capienza ai residui di acqua dei lavaggi, venendo continuamente riempite con tracce di acqua sporca.
Il ristagno di tali liquidi contribuisce a facilitare la proliferazione delle muffe che si trovano a contatto con un habitat ideale. Infatti a livello delle anse in plastica delle guarnizioni sono presenti:
- un’elevata percentuale di umidità,
- temperature superiori a quelle ambientali
- assenza di luce.
Non solo guarnizioni: la vaschetta per il detersivo e per l’ammorbidente mantiene sul fondo dei residui acquosi che rappresentano il substrato ideale per la germinazione delle spore, soprattutto se incrostate da prodotti detergenti.
Anche il filtro offre condizioni predisponenti alla proliferazione delle muffe, in quanto su questo dispositivo si depositano tutte le particelle di rifiuto che assicurano un habitat ottimale per la moltiplicazione delle spore.
La presenza concomitante di sporco e acqua stagnante contribuisce alla formazione di una sorta di melma che dà il via allo sviluppo delle muffe.
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Come togliere la muffa dalla gomma e dalla plastica della lavatrice?
Se ti accorgi che sulle guarnizioni della lavatrice sono presenti zone ammuffite devi intervenire tempestivamente: maggiore è il tempo di permanenza delle spore infestanti e più difficile è la loro eliminazione.
Procedi in questo modo: immergi un vecchio asciugamano in una soluzione di candeggina e acqua tiepida in parti uguali, fino a che non sia completamente inzuppato.
A questo punto elimina l’acqua in eccesso e procedi adagiando il panno all’interno delle anse della guarnizione lasciandolo agire per almeno un’ora.
Ti accorgerai che l’intervento è andato a buon fine se, asportando l’asciugamano dall’intercapedine, la muffa risulterà morbida e idratata.
La funzione della candeggina è quella di uccidere le spore per rottura delle loro membrane cellulari che, essendo estremamente resistenti, hanno bisogno di un’azione drastica.
La candeggina (ipoclorito di sodio) è in grado di sfruttare le proprietà organiche sia del cloro, un elemento dotato di notevole potere igienizzante, sia del sodio, che riesce a modificare la pressione osmotica provocando la rottura delle membrane delle spore.
A questo punto puoi servirti di uno spazzolino con cui strofinare la plastica per togliere definitivamente i residui di muffa.
Per eliminare eventuali tracce di muffa dal cestello puoi impostare un lavaggio a vuoto a temperatura di 60° C, introducendo nel dosatore (oppure direttamente nel cestello) due bicchieri di aceto bianco mescolati con due cucchiai di bicarbonato di sodio.
L’efficacia di questa soluzione dipende dal fatto che è costituita sia da un agente acidificante (l’aceto) che da uno salino (il bicarbonato di sodio), le cui proprietà chimiche si completano in maniera sinergica.
La parete cellulare delle spore viene rotta uccidendo le muffe che sono eliminate durante il ciclo di lavaggio.
Alla fine del procedimento puoi completare l’operazione strofinando il cestello con un panno imbevuto di candeggina, lasciando poi la lavatrice aperta per almeno un giorno senza effettuare bucati.
Se vuoi essere assolutamente certo di aver eliminato qualsiasi residuo di muffa puoi illuminare il cestello per qualche ora, servendoti di una pila; in questa maniera le radiazioni luminose completeranno l’azione igienizzante.
Come pulire il filtro della lavatrice eliminando ogni traccia di muffa
Per pulire il filtro in modo efficace, dopo averlo smontato, puoi immergerlo nella soluzione di acqua e ipoclorito di sodio che hai impiegato per la detersione della guarnizione.
Anche in questo caso è necessario che le spore si distacchino dal substrato prima di poterle eliminare agevolmente.
Quando ti accorgi che le particelle di muffa e quelle di sporcizia tendono a sollevarsi dalla base del filtro, puoi utilizzare un asciugacapelli direzionando il flusso di aria tiepida (mai troppo calda per non deteriorare la struttura) verso le zone colonizzate dalle muffe.
Se preferisci utilizzare dei trattamenti anti-muffa poco aggressivi, puoi servirti di una soluzione realizzata con una tazzina di succo di limone ed una di perossido d’idrogeno (acqua ossigenata) sciolte in un litro d’acqua a temperatura ambiente.
Si tratta di un prodotto naturale dotato di efficaci proprietà antimicotiche.
Come prevenire la formazione di muffa nella lavatrice
Ricorda infine che la prevenzione è un’arma vincente.
Ecco cosa puoi fare per scongiurare la formazione di muffa in lavatrice:
- dopo ogni bucato lascia sempre aperto lo sportello (eviterai il ristagno della condensa),
- pulisci regolarmente il cestello, la guarnizione, il filtro e la vaschetta con aceto e bicarbonato,
- fai almeno un lavaggio a vuoto ogni mese servendoti di prodotti igienizzanti di buona qualità,
- ricordati di asciugare molto bene le intercapedini della guarnizione per eliminare qualsiasi residuo di acqua stagnante.
Se le condizioni sono particolarmente compromesse, puoi smontare la guarnizione ed immergerla per almeno un’ora in una soluzione di aceto e bicarbonato di sodio (in parti uguali) sciolti in acqua tiepida.
Anche l’oblò rappresenta un punto a rischio di condensa e quindi sarebbe opportuno asciugarlo dopo ogni ciclo di lavaggio, in particolare quando prevedi di non utilizzare la lavatrice per un certo tempo.
Infine fai in modo di non lasciare mai il bucato all’interno del cestello dopo aver completato il lavaggio.
