La muffa è cancerogena

La muffa sui muri è cancerogena? Sì, ma puoi eliminare il pericolo con una soluzione definitiva.

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L’esposizione prolungata alla muffa può causare gravi problemi di salute di varia natura. 

La muffa sulle pareti rappresenta un problema fastidioso e difficile da debellare per molte persone. Oltre a emanare un pessimo odore di stantio e a imbruttire notevolmente l’estetica della tua casa, questo particolare fungo risulta essere altamente nocivo anche per la salute.

I danni provocati dall’inalazione e dal contatto delle spore con l’organismo non sono lievi fastidi da prendere sotto gamba. 

Le conseguenze, infatti, di un’esposizione più o meno prolungata alla muffa – che poi appartiene ad una famiglia di oltre 10.000 specie – possono causare malattie respiratorie, ma non solo. 

Se hai notato dei puntini neri o verdastri sulle pareti di casa tua, sappi che rischi grosso. Le spore di questo tipo di funghi sono estremamente volatili e tossiche ed è dimostrato che hanno potenzialità cancerogene. 

Un problema, quello della muffa, da non sottovalutare, dunque. 

Vediamo ora quali sono le principali problematiche della salute che possono essere generate dalla permanenza in ambienti colpiti da questa problematica.

Leggi anche: Muffa verde sul muro interno: potrebbe essere molto pericolosa e dovresti occupartene subito.

La muffa è tossica e può causare seri danni alla tua salute. 

La muffa è molto pericolosa per la tua salute e quella dei tuoi cari. La ragione risiede nel tipo di sostanze chimiche contenute nelle spore. 

Principalmente si tratta di chetoni e alcoli, che oltre a conferire alla muffa il suo tipico odore di stantio, svolgono un’azione intossicante per l’organismo umano. 

Tali elementi, che in gergo scientifico vengono identificati tramite la sigla MVOC (composti organici volatili microbiologici), sono infatti considerati tossici a tutti gli effetti e possono dar luogo a patologie importanti dell’apparato gastrointestinale e di quello respiratorio, ma anche del sistema nervoso, della pelle e degli occhi. 

Insomma, due puntini apparentemente innocui possono in breve tempo diffondersi nella tua casa, costringendo te e la tua famiglia a inalarne le spore altamente tossiche

Le conseguenze possono essere molto gravi. Vediamole di seguito. 

Donna con disturbi respiratori causati dalla muffa visitata da un medico

Quali sono le malattie causate dalla muffa?

Diverse ricerche scientifiche hanno ormai confermato che l’esposizione prolungata alle muffe e all’umidità è direttamente collegata ad una maggiore insorgenza di problemi respiratori, come l’asma, e a problemi di origine allergica. 

Come riporta anche il Ministero della Salute, ciò che è emerso da diversi studi effettuati su un campione di bambini tra i 6 e i 12 anni conferma quanto anticipato, riportando una evidente correlazione tra la muffa visibile all’interno delle abitazioni e la tosse dei bambini, diurna o notturna che fosse. Nelle famiglie più numerose si registra anche la sensibilizzazione a allergie di tipo inalante e la relazione con la comparsa dell’asma. 

Le patologie ricollegabili all’esposizione alla muffa, e di conseguenza all’inalazione delle spore disperse nell’aria, sono principalmente le seguenti: 

  • allergie respiratorie

Le spore, quando vengono inalate, possono causare infezioni della vie respiratorie e reazioni allergiche. I sintomi della reazione allergica respiratoria sono: tosse, raffreddore, rinite e congiuntivite;

  • asma

Malattia piuttosto grave dell’apparato respiratorio, si manifesta con sensazione di soffocamento e difficoltà a inspirare quantità soddisfacenti di aria nei polmoni;

  • rinite allergica

Anche nota come raffreddore da fieno o allergico, la rinite allergica è un’infiammazione delle vie nasali e si manifesta con irritazione oculare, congestione delle vie nasali, stanchezza, tosse e mal di testa;

  • congiuntivite

Infezione dei dotti lacrimali, si manifesta con lacrimazione abbondante, rossore e infiammazione delle palpebre, prurito agli occhi e la produzione di secrezioni oculari acquose o purulente;

  • dermatite

La dermatite è una condizione di infiammazione cutanea, che può manifestarsi in diversi modi. I più comuni sono rossore, prurito, gonfiore e desquamazione della pelle;

  • difficoltà di concentrazione.

Gli effetti nocivi della muffa in questo caso si presentano come vertigini, mal di testa, problemi alla memoria e difficoltà a mantenere la concentrazione;

  • affaticamento fisico.

In questo caso, i sintomi dati dall’esposizione alla muffa si presentano come spossatezza, dolori a muscoli e articolazioni, debolezza e sensazione di affaticamento. 

Con minore frequenza, sono stati riscontrati anche altri sintomi derivanti dal contatto prolungato con gli effetti dell’umidità. Questi sono: sbalzi di umore, ansia, depressione e sanguinamento dal naso, dai polmoni o dall’intestino retto. 

A questo punto immagino che non ci siano più dubbi sull’urgenza dei provvedimenti da prendere per eliminare la muffa. 

Vediamo quindi quali sono le cause principali dell’accumulo di umidità all’interno delle pareti domestiche e cosa fare per debellarla. 

Come sbarazzarsi della muffa in modo definitivo.

La prima cosa da fare prima di procedere in qualunque modo è identificare la causa con precisione

A questo proposito, potrai contare sull’aiuto dei professionisti del settore che sapranno indicarti l’esatta origine dell’umidità in casa tua. 

Esistono, infatti, tre tipi principali di umidità a cui ricondurre praticamente la totalità delle muffe che si presentano sui muri interni dell’abitazione. 

Umidità da condensa. 

È il tipo più comune e facile da trattare. Si tratta delle classiche goccioline che vedi sullo specchio dopo che hai fatto una doccia calda. Può essere causata da un insufficiente ricircolo d’aria in ambienti in cui tendenzialmente si crea del vapore, come bagno e cucina, oppure da uno sbalzo termico troppo elevato tra la temperatura interna e quella esterna dell’edificio. 

Per risolvere la situazione, nel primo caso ti basterà cambiare l’aria con regolarità, specialmente dopo aver cucinato o aver fatto la doccia, mentre nel secondo caso dovresti valutare di intervenire sull’isolamento termico dello stabile, magari provvedendo ad applicare un cappotto esterno.

Umidità da infiltrazione.

Questo tipo di umidità si verifica più di frequente durante la stagione delle piogge e dipende dall’assenza di materiali impermeabilizzanti e idrorepellenti sul lato esterno della parete. Per risolvere sarà sufficiente provvedere all’impermeabilizzazione della facciata esterna. 

Ma la pioggia non è l’unica possibile causa dell’umidità da infiltrazione. Anche dei danni all’impianto idraulico possono provocare l’assorbimento di quantità d’acqua troppo abbondanti, che verranno poi riversate sulla superficie del muro sotto forma di muffa. In questo caso, la manutenzione regolare è la chiave della prevenzione, mentre un bravo idraulico di fiducia può sicuramente rappresentare la soluzione. 

Umidità di risalita capillare. 

Questa tipologia di umidità è leggermente più complessa da trattare, dato che interessa le fondamenta dello stabile. È indubbiamente causata da un’errata o mancante impermeabilizzazione del solaio dal sottosuolo. 

Se ti trovi in questa spiacevole situazione, potresti aver cercato di risolverla con metodi che ad oggi risultano obsoleti, oltre che costosi e estremamente invasivi, come il taglio alla base delle pareti per introdurvi lastre isolanti. 

Questa tecnica è molto pericolosa, dal momento che tagliando i muri li indebolisce notevolmente e, come se non bastasse, intrappola l’acqua proveniente dal sottosuolo proprio nelle fondamenta dell’edificio. 

Ma allora che fare, se la tua casa presenta i segni dell’umidità di risalita?

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Leggi anche: Come eliminare la muffa e l’umidità in cantina una volta per tutte

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