
Insufflaggio delle pareti umide: funziona davvero contro la muffa? Facciamo chiarezza.
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Una soluzione rapida, ma abbastanza efficace?
La muffa sulle pareti domestiche è un problema che ancora oggi affligge tante persone. Oltre a essere maleodorante e antiestetica, la muffa rappresenta una minaccia per la salute del tuo apparato respiratorio e non solo.
Le conseguenze dell’inalazione delle spore o del loro contatto con gli occhi, infatti, possono consistere nell’insorgere di allergie, irritazioni e addirittura malattie ben più gravi, come l’asma allergica.
Che fare, quindi, se ti accorgi di avere quest’ospite indesiderato proprio a casa tua?
Se ti hanno consigliato l’insufflaggio delle pareti umide, questo articolo fa per te. Vediamo di cosa si tratta e in quali casi può essere (o non essere) una soluzione efficace.
Leggi anche: Come eliminare la muffa dai mobili in legno e fare in modo che non ricompaia mai più.
Insufflaggio: cos’è? E a che serve?
L’insufflaggio è una tecnica edilizia che viene utilizzata per isolare termicamente le pareti di un edificio.
A livello pratico consiste nel riempimento delle camere d’aria, o intercapedini, presenti all’interno dei muri.
In passato, durante la costruzione di case e stabili si provvedeva a lasciare uno spazio vuoto tra i muri perimetrali domestici per sfruttare l’azione dell’aria come isolante termico e acustico. Nel tempo, la tecnica ha subito delle evoluzioni e si è giunti alla conclusione che 3 cm di spazio sono sufficienti per ottenere l’effetto isolante auspicato.
Negli edifici costruiti tra gli anni ‘60 e gli anni ‘90, però, lo spessore delle intercapedini raggiunge anche i 30 cm e il risultato è l’opposto dell’obiettivo iniziale: agevolare gli sbalzi di temperatura, disperdendo energia.
L’aria all’interno delle pareti quindi è spesso responsabile di scompensi termici che rendono la casa umida e fredda, costringendoti a alzare oltremodo il riscaldamento, sprecando denaro e contribuendo inconsapevolmente a aggravare il problema dell’umidità in casa.
Mi spiego meglio.
Forse non saprai che una delle cause principali della muffa sulle pareti è la condensa che si forma proprio in seguito ad una differenza sostanziale di temperatura tra l’interno e l’esterno dell’abitazione.
Ecco quindi che aumentando il riscaldamento per non sentire freddo non fai altro che incrementare lo sbalzo termico che a sua volta favorisce la formazione della condensa che porterà all’insorgenza della muffa.
Un processo che oltre a far lievitare la tua bolletta, si dimostra inutile.
A questo punto immagino che stia riflettendo su come evitare tutto questo. L’insufflaggio può rappresentare una soluzione, seppur temporanea, per ridurre gli sbalzi termici causati dalle correnti d’aria presenti all’interno delle pareti.
Come dicevo sopra, questo intervento di efficientamento termico consiste nell’introduzione di materiale isolante nelle intercapedini. Questa tecnica si dimostra di conseguenza efficace per la riduzione temporanea dell’umidità in casa, a patto che questa sia da condensa.
Se, infatti, i tuoi problemi di muffa sulle pareti domestiche sono attribuibili a questioni di natura diversa, come umidità da infiltrazione o, peggio ancora, umidità di risalita ecco che l’insufflaggio non avrà alcun tipo di effetto positivo.
E se l’umidità non è da condensa?
Come accennato, la comparsa della muffa non è riconducibile ad un solo fenomeno. Per meglio dire, il fenomeno scatenante è uno, l’umidità, ma questa, a sua volta, può dipendere da circostanze diverse e necessitare interventi distinti.
L’umidità di condensa, di cui abbiamo parlato in precedenza, è causata da un elevato sbalzo termico tra l’interno e l’esterno dello stabile e si può tenere sotto controllo svolgendo i necessari lavori di coibentazione agli ambienti interessati.
Per aiutarti a capire se in casa tua è in presente questo tipo di umidità, ti basterà prestare attenzione alle finestre. Identificare le tipiche goccioline dell’umidità da condensa è molto più semplice osservando un vetro, piuttosto che il muro.
Se la risposta è affermativa, ti consiglio di cambiare spesso l’aria e di provvedere all’utilizzo di dispositivi come deumidificatori, in attesa di intraprendere soluzioni più durature.
L’umidità da infiltrazione, invece, è la diretta conseguenza della rottura di qualche tubo dell’impianto idraulico o, in stagioni dalle piogge particolarmente abbondanti, dell’esposizione prolungata della parete al contatto con l’acqua.
Anche in questo caso, le soluzioni sono specifiche per questo tipo di problematiche e consistono principalmente in interventi di manutenzione volti a riparare il danno, ma anche a limitarne l’insorgenza futura. Se vuoi rischiare il meno possibile di incorrere in questo genere di inconveniente, è buona cosa che ti assicuri di scegliere materiali di qualità per i tuoi impianti e, soprattutto, che dedichi alla manutenzione periodica la dovuta attenzione.
Trascurare questo aspetto, infatti, può costarti caro. L’acqua rilasciata all’interno del muro impregnerà la parete al punto da determinare la comparsa della muffa in breve tempo.
Un’ulteriore causa dell’insorgenza di questo fenomeno sulle pareti può essere determinata dall’umidità di risalita. In questo caso la situazione è più complessa e merita quindi un approfondimento maggiore.
Umidità di risalita: da cosa dipende e come intervenire in questo caso.
La questione alla base di questo tipo di umidità è molto più radicata nella struttura dell’edificio.
Vediamo meglio di cosa si tratta.
Questo fenomeno ha origine nelle fondamenta dello stabile, che durante la fase di costruzione non sono state isolate a dovere dal terreno sottostante. I materiali edili impiegati, a causa della loro porosità, sono soggetti all’assorbimento dell’acqua e dei sali minerali presenti nel sottosuolo.
Ciò è possibile a causa del campo elettromagnetico dell’acqua stessa che, attraverso la forza da esso esercitata, viene spinta verso l’alto.
Questa è quindi, in parole povere, la causa principale dell’umidità di risalita capillare.
Le modalità solitamente consigliate per arginare questo importante problema strutturale – le fondamenta impregnate d’acqua sono, infatti, molto meno stabili di quanto dovrebbero essere – contemplano interventi invasivi e costosi, che non garantiscono la completa risoluzione della problematica.
Che fare, quindi, se ti rendi conto che la tua casa presenta i segni dell’umidità di risalita?
Le opzioni che hai, come dicevo, prevedono interventi di varia natura, che vanno da praticare dei tagli lungo il perimetro dei muri per inserire lastre isolanti a iniettare sostanze idrofobizzanti direttamente all’interno delle pareti.
Queste soluzioni, però, hanno l’obiettivo di arginare la comparsa della muffa ostruendo il passaggio all’acqua, senza impedire che venga assorbita. Il risvolto pratico è un accumulo della stessa proprio alla base dell’edificio, che minerà, e non poco, la stabilità dell’edificio.
Ma allora bisogna arrendersi e convivere con l’umidità di risalita?
Assolutamente no! Grazie a noi di Resmarc hai finalmente a disposizione la soluzione definitiva a questo problema.
Sfruttando il magnetismo generato dall’azione dell’acqua sul muro, il nostro innovativo Stop-Rise inverte la polarità, annullando di fatto il processo alla base della risalita dell’acqua.
La riuscita del trattamento è garantita e a dirlo sono i principi della fisica.
In soli 12 mesi, con Stop-Rise potrai asciugare completamente le pareti di casa tua e dire addio per sempre alle antiestetiche e malsane conseguenze dell’umidità.
Leggi anche: Muffa e carta da parati: cosa valutare prima di applicarla sulle pareti umide.
In conclusione, come risolvere una volta per tutte il problema della muffa?
Se anche tu speravi di venire prima o poi a conoscenza di una soluzione definitiva al problema dell’umidità nelle pareti, sappi che è il tuo giorno fortunato.
Alla Resmarc abbiamo pensato proprio a te e alla salute della tua famiglia.
Applicando i principi fisici dell’elettromagnetismo, siamo arrivati alla messa a punto di Stop-Rise, il dispositivo portatile, silenzioso e maneggevole per dire addio per sempre all’umidità di risalita!
