
Ammoniaca o candeggina per eliminare la muffa? Nessuna delle due!
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Ecco perché lavare i muri con l’ammoniaca o con la candeggina non è una buona idea
Se nei muri della tua abitazione o del tuo garage sono comparsi dei puntini neri o verdi, magari a causa dell’umidità di risalita, è probabile che tu ti sia precipitato/a su Internet per cercare un rimedio efficace contro la muffa. Memore di quella volta che qualcuno di tua conoscenza ha avuto lo stesso problema e ha tentato di risolverlo con l’ammoniaca o con la varechina, hai impostato la ricerca sperando di trovare in queste due sostanze una soluzione efficace.
Beh, fortunatamente hai aperto questo articolo, in cui ti spiegherò perché né l’una né l’altra ti aiuteranno a liberarti di quelle odiose macchie sui muri.
Leggi anche: Come si forma la muffa sui muri: queste, le cause principali
Ammoniaca sulla muffa: quali sono i suoi effetti
L’uso dell’ammoniaca è spesso associato alla lotta contro la muffa. Francamente, è incomprensibile come questo composto chimico venga ancora suggerito per la risoluzione di un simile problema, specialmente quando si parla di muri. Devi sapere, infatti, che l’ammoniaca diluita nell’acqua può essere nebulizzata sulle pareti o sugli angoli tra i muri e il soffitto di una casa per rimuovere la muffa, ma solo superficialmente.
Questa sostanza, anche se lasciata agire a lungo, non ha la capacità di eliminare le spore di funghi e batteri che proliferano all’interno dell’intonaco; pertanto, se in seguito alla sua applicazione permarranno certe condizioni di umidità, la muffa continuerà a vivere e, nel giro di poche settimane, la maledetta chiazza farà nuovamente capolino sui tuoi muri.
Inoltre, c’è un dettaglio non di poco conto: l’ammoniaca è tossica e aggressiva, e respirare le sue esalazioni non è proprio un toccasana per la salute. Sai qual è l’unico caso in cui può essere considerata un rimedio efficace? Quando occorre eliminare le muffe formatesi su superfici non porose, come le piastrelle o i vetri.
Diversamente, oltre a essere una perdita di tempo e uno spreco di energie, costituisce anche un pericolo per chi vive nell’ambiente trattato.
E la candeggina, invece? Dà risultati migliori? Vediamolo insieme.
Perché la candeggina non va bene per risolvere il problema della muffa
Alla pari dell’ammoniaca, anche la candeggina è un composto chimico tossico. A proposito, prima che possano venirti strane idee, ci tengo ad avvisarti di una cosa molto importante: mischiare queste due sostanze genera un mix di altissimo livello di tossicità a causa dei gas sprigionati dalla loro reazione. Quindi non commettere questo errore, o trasformerai la tua casa in una trappola velenosa.
Detto questo, vediamo per quale motivo la candeggina, a prescindere dal fatto che la muffa sia causata dall’umidità da condensa, dall’umidità di risalita o da eventuali infiltrazioni nei muri, non dovrebbe essere utilizzata. Innanzitutto, i suoi effetti sui microrganismi responsabili della formazione della muffa sono identici a quelli dell’ammoniaca: è efficace sulle superfici dure e non porose ma assolutamente inutile su quelle porose. E i muri – guarda un po’ – fanno parte del secondo gruppo.
Pertanto, anche effettuando un trattamento a base di ipoclorito di sodio sulle pareti, rimuoverai esclusivamente le spore visibili in superficie, mentre il fungo o i batteri che infestano la parte interna del muro non verranno minimamente intaccati.
In secondo luogo, oltre a essere tossica e a costituire un pericolo per la salute di chi ne inala i vapori, è anche molto corrosiva; dunque, applicandola di continuo, non solo renderai malsano l’ambiente, ma rovinerai il muro. L’intonaco, infatti, inizierà a sbiadire per poi sgretolarsi.
Leggi anche: Come arieggiare una stanza chiusa a rischio umidità
Come agire per eliminare definitivamente la muffa dai muri
Come puoi notare, nessuna delle due soluzioni può essere considerata risolutiva. Ma anche se lo fossero entrambe, non elimineresti comunque la muffa. Sai perché? Per liberarsene in maniera stabile e definitiva non è sufficiente toglierla, ma è necessario andare alla radice del problema e far sì che non si creino più le condizioni ideali per la sua nascita e proliferazione.
Come già anticipato, le cause che portano alla formazione della muffa possono essere tre:
- l’umidità da condensa;
- l’umidità di risalita;
- le infiltrazioni o le perdite dalle tubazioni.
Nel primo caso, per eliminare del tutto la muffa e impedire che continui a proliferare, è opportuno assicurarsi di arieggiare debitamente la stanza in cui è in atto un’infestazione affinché il tasso di umidità non superi mai il 55%. Quando, invece, le macchie sono causate da una perdita o da un’infiltrazione d’acqua nei muri, occorre individuare il punto esatto da cui questa ha origine.
L’umidità di risalita è un po’ più complicata da eliminare perché viene direttamente dal sottosuolo; per un fenomeno naturale, l’acqua presente nel terreno su cui si basano le fondamenta tende a salire lungo le pareti poiché attratta dalla polarità elettrica dei materiali dell’edificio, che è opposta rispetto alla sua.
Ciò che occorre fare per risolvere il problema alla radice, dunque, è impedire all’acqua di camminare verso l’alto. E sai come puoi farlo? Con Stop Rise! Il nostro macchinario inverte la polarità dell’area in cui viene posizionato e, oltre a bloccare la risalita dell’acqua, la spinge verso il basso.
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