
Umidità di risalita: il nemico è nelle scuole Italiane.
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Muffa, infiltrazioni e umidità di risalita: ecco la situazione delle scuole italiane
La muffa e l’umidità di risalita non guardano in faccia a nessuno, infestando appartamenti privati ed edifici pubblici. Ci sono però delle strutture che, ancora più delle altre, dovrebbero essere completamente prive di questi problemi, ovvero gli edifici scolastici.
Così, purtroppo, non è, e le aule italiane sono sotto attacco da muffe, infiltrazioni, umidità di risalita capillare e intonaco rovinato. Non deve certo stupire il fatto che negli ultimi 4 anni, essendo tale la situazione di questi edifici, si sono contati ben 156 crolli, i quali hanno provocato 24 feriti.
Il rapporti di Cittadinanzattiva sullo stato delle aule scolastiche
Sono tantissimi i cittadini italiani che ricercano i migliori rimedi contro l’umidità di risalita e la muffa per i propri appartamenti privati, e viene da pensare che sia impossibile che gli enti pubblici non facciano altrettanto per rimettere in sesto le scuole italiane.
Eppure i dati sono sconcertanti. Stando al XV rapporto sulla sicurezza delle scuole presentato da Cittadinanzattiva il mese scorso a Roma, gli ingenti investimenti fatti dagli ultimi due governi non sono riusciti a cambiare concretamente la situazione.
Circa il 25% delle aule scolastiche, dei bagni e delle palestre presenta infatti minacciosi distacchi di intonaco, indice inequivocabile di infiltrazioni. Nel 30% delle aule e nel 37% delle palestre, invece, si sono registrate muffe, umido di risalita e infiltrazioni esplicite. Del resto quando si parla di edifici scolastici si ha a che fare con strutture costruite mediamente prima del 1976: non si parla dunque unicamente di edifici che non rispettano le normative antisismiche in vigore, ma anche di strutture con un isolamento delle pareti spesso insufficiente per prevenire l’umidità di risalita ed altri tipi di infiltrazioni.
Una manutenzione insufficiente
Il problema, però, non si situa solo all’origine, ovvero al momento della costruzione vera e propria delle scuole. No, perché il rapporto spiega che in 1 caso su 4 le scuole presentano uno stato di manutenzione insufficiente o inadeguato. E la colpa non è dei dirigenti scolastici, che anzi spesso (nel 20% dei casi) non vedono soddisfatte le proprie richieste dirette agli enti proprietari degli edifici.
Manca il monitoraggio regolare delle condizioni dell’inquinamento indoor
A rimarcare quanto dimostrato da Cittadinanzattiva c’è poi l’annuale indagine di Legambiente relativa alla qualità dell’edilizia scolastica. Quest’anno lo studio dell’associazione ambientalista ha infatti inserito anche una sezione dedicata al rischio ambientale indoor e outdoor, che però rivela che solo nello 0,2% degli edifici scolastici italiani viene monitorata la situazione di umidità, di muffa, di concentrazione di anidride carbonica e di formaldeide.
È dunque certo che le aule italiane hanno bisogno di pronti rimedi contro l’umidità di risalita e la muffa, ma è altrettanto vero che urge un monitoraggio costante delle condizioni delle strutture e una più efficace manutenzione degli edifici.
E se per quanto riguarda la muffa e l’umidità assoluta le scuole italiane mostrano cifre preoccupanti, la situazione non è certo migliore per quanto riguarda la sicurezza sismica, che misura il fattore di rischio più sentito dalla popolazione italiane. Ebbene, stando sempre al rapporto di Cittadinanzattiva, solo il 27% delle scuole del nostro Paese ha portato a termine le verifiche di vulnerabilità.
